30.8—10.11.2024Prorogata fino all’8 dicembre 2024
Federico Rella intreccia vita e lavoro in un progetto di singolare forza e coerenza. La sua opera spazia dalle architetture agli arredi agli oggetti d’uso, con incursioni nel campo dell’editoria, e si fonda su un approccio “artigianale”, nel quale la precisione del pensiero è accompagnata dall’accuratezza del gesto che lo mette in atto.
I suoi arredi sono accomunati dall’utilizzo di materiali locali o di recupero e dall’autocostruzione, affinata in collaborazione con aziende e artigiani attivi nella regione. Le opere presentate in questa occasione coprono l’intera sua attività e sono arricchite da una nuova serie di candelabri in ottone e legno carbonizzato e oliato.
I suoi arredi sono accomunati dall’utilizzo di materiali locali o di recupero e dall’autocostruzione, affinata in collaborazione con aziende e artigiani attivi nella regione. Le opere presentate in questa occasione coprono l’intera sua attività e sono arricchite da una nuova serie di candelabri in ottone e legno carbonizzato e oliato.
Nato a Sorengo (Cantone Ticino) nel 1988, residente e operante a Vezio, nel Malcantone, Federico Rella si forma come architetto attraverso un percorso originale. Un primo importante riconoscimento giunge nel 2022, quando è chiamato, a soli 34 anni, nella FAS – Federazione delle architette e degli architetti svizzeri. Due anni dopo entra nella selezione ristretta degli Swiss Art Awards. Ha partecipato a numerose esposizioni, individuali e di gruppo, e le sue opere sono state più volte pubblicate, in Svizzera e all’estero.
Al piano terra della nostra casa, a Morcote, vi era un chiosco dei giornali chiamato “Chiosco Sforza”. Ci siamo sempre interrogati sull’origine di questo nome e coltiviamo tuttora il sospetto che derivasse dal fraintendimento di uno stemma dei Visconti che, agli inizi del Novecento, stava in bella evidenza sulla facciata principale.
Una volta terminata l’attività del chiosco, ci siamo chiesti quale funzione potesse accogliere quello spazio e ci è venuta l’idea di metterlo a disposizione di giovani progettisti attivi nel campo delle arti applicate. Non tanto una “galleria”, ma uno spazio polivalente, dove sviluppare un’attività culturale libera da ogni forma di condizionamento, che rispecchiasse i nostri interessi e le nostre passioni. Chiosco Sforza ci è sembrato un nome adatto per questo spazio: per la commistione di “alto” e “basso” che lo caratterizza, per il suo alludere a uno spazio minuto e dedicato al tempo libero, ma anche per una curiosa coincidenza biografica (gli Sforza di Santa Fiora sono stati i primi committenti, a Roma, degli architetti Fontana di Melide, a cui abbiamo dedicato alcuni studi).
Abbiamo affidato la ristrutturazione dello spazio a Federico Rella, con cui si inaugura il programma di esposizioni, mentre la grafica del Chiosco Sforza è opera di Niki Paltenghi.
Nicola Navone, Annalisa Viati Navone
Nicola Navone, Annalisa Viati Navone
Riva dal Drèra 6
6922 Morcote
info@chioscosforza.ch
@chiosco.sforza